La città di Orvieto sorge su un luogo che era abitato ancor prima degli insediamenti etruschi, appoggiata su di una grandiosa rupe di tufo. Annessa allo Stato Pontificio nel XV secolo fu per lungo tempo considerato un luogo prediletto da tanti papi romani. A testimonianza di questo suo ruolo centrale nella chiesa, il Duomo, una delle più belle cattedrali nazionali e capolavoro dell’architettura gotica italiana.
Un ruolo centrale nell’economia della zona è da sempre rappresentato dal vino bianco.
L’Orvieto DOC infatti divenne il vino dei papi e principi ed una delle principali risorse per finanziare la costruzione dello stesso Duomo.
La menzione “classico” è per il vino prodotto nella zona di origine più antica (Valle del Monte Paglia) mentre quello “superiore” è immesso al consumo dopo il 1° marzo dell’annata successiva a quella della vendemmia.
La denominazione Rosso Orvietano o Orvietano Rosso DOC è riservata a diverse tipologie di vino rosso.
La produzione del Muffato è stata recentemente regolamentata dal disciplinare della D.O.C Orvieto; questo vino è definito anche muffa nobile, prodotto con uve lasciate attaccare da botrytis cinerea sulla pianta e raccolte ad autunno inoltrato.
Orvieto Doc
I vini a Denominazione di Origine Controllata “Orvieto Doc” devono essere ottenuti dai vitigni seguenti:
Vitigni: il disciplinare prevede uve Procanico e Grechetto (minimo 60%), e altri vitigni a bacca bianca, non aromatici, idonei alla coltivazione (max. 40%).
Tipologie: secco, abboccato, amabile, dolce, superiore, vendemmia tardiva e Muffa Nobile.
Caratteristiche organolettiche
– Colore: giallo paglierino.
– Olfatto: delicato e fruttato.
– Gusto: fruttato e tendente all’amarognolo nella versione secca, zuccherino, con finale di frutta candita nella versione dolce.
Abbinamenti: per la sua struttura ed eleganza é un vino che può essere bevuto come aperitivo o durante tutto il pasto, in particolare con fritti, carni bianche e pesce. La versione dolce è ottima con i dessert. Da provare la Muffa Nobile anche con patè di fegato, formaggi erborinati o anche come vino da meditazione.
Temperatura di servizio: da consumarsi fresco, a una temperatura tra i 6 e i 8 gradi centigradi; le tipologie dolci a una temperatura di 12/14 gradi centigradi.
Il Rosso Orvietano
I vini a Denominazione di Origine Controllata “Orvietano Rosso” o ” Rosso Orvietano” devono essere ottenuti dai vitigni seguenti:
Vitigni principali: – Aleatico, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Canaiolo Rosso, Ciliegiolo, Merlot, Montepulciano, Pinot Nero, Sangiovese da soli o congiuntamente per almeno il 70%.
Vitigni secondari: Aleatico, Barbera, Cesanese comune, Colorino, Dolcetto da soli o nella misura massima del 30%.
Caratteristiche organolettiche:
– Colore: rosso rubino intenso, talvolta con riflessi violacei
– Olfatto: frutta rossa, vinoso intenso, talvolta erbaceo
– Gusto: fruttato, morbido, elegante, vellutato
Abbinamenti: primi piatti con sughi rossi e di carne, carni rosse e arrosti, formaggi stagionati