Vinitaly è il più importante Salone Internazionale del vino e dei distillati in Italia e tra i più importanti nel mondo. Si tiene a Verona ogni anno ormai dal lontano 1967. Si svolge in genere nella prima metà di aprile nella Fiera di Verona, e al suo interno si estende per oltre 95 000 m², conta più di 4000 espositori l’anno e registra oltre 150 000 visitatori per edizione. Il salone raccoglie produttori, importatori, distributori, ristoratori, tecnici, giornalisti e opinion leader.
Ogni anno ospita oltre 50 degustazioni tematiche di vini italiani e stranieri e propone un programma convegnistico che affronta le principali tematiche legate alla domanda ed offerta del mercato del vino.
Oltre alle aree espositive dedicate ai produttori di vino, il salone si compone di workshop, buyers club ed aree espositive speciali per promuovere il Made in Italy e far conoscere sul mercato le aziende emergenti.
Nel contesto di Vinitaly si organizzano concorsi e premi internazionali, i più famosi: il Concorso Enologico Internazionale, International Packaging Competition e il Premio Internazionale Vinitaly che assieme all’International Wine and Spirit Competition promuove la divulgazione della cultura del vino nel mondo.
In contemporanea al Salone del vino si tengono: Sol, Salone Internazionale dell’Olio d’Oliva Extravergine di Qualità, Agrifood Club, Rassegna dell’Agroalimentare di Qualità, ed Enolitech, Salone Internazionale delle Tecniche per la Viticultura, l’Enologia e delle Tecnologie Olivicole ed Olearie.
Vinitaly 2019, dal 7 al 10 aprile, come sempre a Verona
Vinitaly è oggi un business network di iniziative e di manifestazioni itineranti all’estero, nei paesi che rappresentano i mercati più importanti per l’Italia. Vinitaly però rimane viva e smagliante in forma di fiera, come l’abbiamo conosciuta noi nei grandi spazi e all’interno dei padiglioni di Veronafiere, dal 7 al 10 aprile.
Una meta come sempre affollatissima ma sempre più tagliata per operatori nazionali e più internazionali. Per contro è sempre meno indicata per gli appassionati non professionali, che però hanno un bel programma di iniziative nel Fuori Salone.
Se è vero che il settore enogastronomico e in particolare il settore vino è un mercato forte e trainante la lunga crisi economica ha spinto tutto il settore ad evitare costose presenze che non siano finalizzate ai contratti e alle vendite. Rimane il fascino di una 4 giorni di frenetici assaggi e salti da una regione all’altra, da un convegno a una presentazione, al ritrovo di colleghi di giornalisti, di amici e di produttori.
Troveremo anche nell’edizione 2019:
SPECIAL SHOW – Aree evento dove ogni giorno sommelier, giornalisti e produttori presentano al pubblico le migliori produzioni.
LA GRANDE CUCINA DI VINITALY – Prestigiosi ristoranti dove i più apprezzati chef preparano ricercati menu e Cittadelle della Gastronomia che propongono abbinamenti di vino e prodotti tipici regionali.
“GUIDA EVENTI ESPOSITORI” – tutti gli Eventi e le Degustazioni organizzate dagli espositori all’interno del proprio stand.
“VINITALY” APP – La guida APP “Vinitaly”
LA VIP LOUNGE – un’area dedicata all’espositore, dove poter incontrare clienti ed ospiti in un ambiente accogliente e confortevole, lontano dai ritmi frenetici della manifestazione.
Vinitaly 2018: un po’ di numeri
L’edizione passata di Vinitaly, è stata la più riuscita dal punto di vista delle relazioni commerciali internazionali. I produttori italiani, che, ormai, vivono dei mercati di tutto il mondo si preparano alla fiera memori dei risultati precedenti. Su 128.000 visitatori da 143 diverse nazioni, 32.000 gli importatori esteri accreditati a Verona, in crescita del 6% sul 2017, soprattutto dagli Stati Uniti (+11%), mercato n. 1 del vino italiano, e a cui è stata dedicata anche “Opera Wine”, l’anteprima di Vinitaly firmata da “Wine Spectator”, ma anche dal grande mercato del futuro, la Cina (+34%), e ancora dal Nord Europa (Svezia, Finlandia, Norvegia e Danimarca, +17%), dai Paesi Bassi (+15%), Polonia (+27%) e triplicati da Israele. Una crescita importante, anche grazie alla collaborazione dell’Ice (nel piano di promozione straordinaria del made in Italy, voluto dal Ministero dello Sviluppo Economico), con la “top 10” delle presenze straniere che vede al top i buyer Usa, seguiti da Germania, Regno Unito, Cina, Francia, Nord Europa, Canada, Russia, Giappone, Paesi Bassi insieme al Belgio. “Una presenza che testimonia il consolidamento del ruolo b2b di Vinitaly a livello internazionale”, ha sottolineato il presidente di Veronafiere, Giovanni Mantovani.
Internazionale anche sui social network
Vini da circa 40 Paesi del mondo. Un respiro mondiale raccontato anche dai social, con le conversazioni attorno a #Vinitaly2018 che sono cresciute, sul 2017, con il 18% realizzate all’estero, secondo l’analisi dell’Osservatorio Qualivita Wine sui dati di Waypress Media Monitoring. Da cui emerge che, guardando all’hashtag #Vinitaly2018, c’è stato un boom in Cina, che da sola copre il 7% delle citazioni totali, segnale promettente per il futuro del vino italiano. Anche negli Usa si “cinguetta” tanto sulla fiera enoica italiana più importante del mondo, con gli States che hanno calamitato il 5,2% delle conversazioni. E sempre a proposito di social, canali sempre più influenti nella comunicazione, ma anche nel business del vino, arrivano i primi dati aggregati dell’Osservatorio SocialMeter Analysis di Maxfone Italia, che hanno monitorato tra il 13 ed il 18 aprile, gli hashtag #Vinitaly e #Vinitaly2018 su Twitter ed Instagram: 28.186 i tweet, 8.675 gli utenti unici, 44.852 le foto condivise. E se il profilo più influente è stato quello ufficiale di Vinitaly, anche @VinitalyTasting è arrivato nella “top 10”. Mentre le cantine più influenti in assoluto, secondo Social Meter, sono state Zonin e Pasqua.
Un racconto per parole ed immagini di una fiera che cresce, come cresce il suo “fuori salone.”
Pronti 16 milioni di euro da investire per migliorare ancora le infrastrutture, perché si vuole fornire un servizio migliore ad espositori e visitatori. La differenziazione tra business in fiera e appassionati in città funziona, tanto che anche “Vinitaly and the City”, dai 35.000 partecipanti del 2017, è passato ai 60.000 del 2018, tra Verona, Bardolino, Valeggio sul Mincio e Soave, e quindi non è più una start-up, ma è diventato un format che è pronto per camminare sulle proprie gambe, già dalla imminente prossima edizione.
Vinitaly 2018 – © Foto Veronafiere-Ennevi
Priorità internazionalizzazione
Si guarda al Brasile per organizzare “Wine South America – Feira Internacional do Vinho”, nello stato del Rio Grande do Sul, che si ritiene possa diventare una sorta di Vinitaly del Sudamerica, dove manca una manifestazione del genere.
E poi, ovviamente, anche attraverso la collaborazione con l’Ice (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane), grande attenzione alla Cina.
Fonte:Vinitaly, Wine News