Il 1992 può essere considerato un anno chiave per l’olivicoltura italiana e per quella umbra in particolare. Fu emanato, infatti, il Regolamento CEE 2081/92 “concernente la protezione delle denominazioni d’origine e delle indicazioni geografiche dei prodotti agricoli ed alimentari, ovvero le DOP e le IGP“.

Cinque anni dopo, nel 1997, l’Umbria ha raggiunto l’ambito e prestigioso traguardo della DOP (Denominazione di Origine Protetta) “Umbria” per l’olio extravergine d’oliva.

Sono stati così stabiliti i requisiti e le condizioni a cui deve rispondere l’olio extravergine d’oliva prodotto e trasformato in regione ai fini dell’utilizzazione del marchio, e si sono individuate le caratteristiche organolettiche e chimico-fisiche distintive dell’olio extravergine prodotto nelle cinque sottozone dei Colli di Assisi-Spoleto, Colli Martani, Colli Amerini, Colli del Trasimeno e Colli Orvietani.

Per ciascuna di queste sottozone vengono individuate le condizioni pedoclimatiche e varietali, le rese produttive, le tecniche agronomiche, di trasformazione e conservazione che influenzano la composizione, generando quelle differenze che sono responsabili della tipicità. Non va dimenticato che gli oli delle cinque sotto-denominazioni sono sostanzialmente delle “mélanges“, ovvero delle miscele di liquidi, estratti a freddo per semplice molitura dalle diverse varietà di olive. Queste mélanges si differenziano da zona a zona e sono composte da percentuali assai variabili delle diverse varietà di olive.

La denominazione di origine controllata (DOP) “Umbria”, accompagnata dalla menzione geografica “Colli Orvietani“, è riservata all’olio extravergine di oliva ottenuto dalle seguenti varietà di olivo:

  • Moraiolo in misura non superiore al 15%;
  • Frantoio in misura non superiore al 30%;
  • Leccino in misura non superiore al 60%.
  • Possono concorrere altre varietà fino al limite massimo del 20%.

La zona di produzione comprende Montecchio, Baschi, Orvieto, Porano, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Allerona, Ficulle, Parrano, San Venanzo, Monteleone d’Orvieto, Fabro, Montegabbione, Montecastello di Vibio, Fratta Todina, Marsciano, Città della Pieve.

Il colore varia dal verde al giallo; l’odore viene definito fruttato medio; il sapore è fruttato con media sensazione di amaro e piccante.